16 marzo 2011


Caino e Abele. Caino e Abele sono fratelli, eppure si odiano. Caino pensa al gregge, Abele alla terra. Caino è egoista, Abele è generoso. Poi la storia prosegue come la conosciamo tutti. Ad essere precisi, è Caino che odia Abele, Abele immagino non percepisca, ma nemmeno concepisca, l'odio del fratello, anche perchè nella semplicità del racconto è chiaro che ognuno pensa ai propri affari, ben definiti e distinti. Questa storia mi ha sempre toccato, forse perchè sono un Abele in un mondo di Caini, forse perchè sono cresciuto in una famiglia che HA VOLUTO crearsi problemi. Specifico, perchè solitamente si dice 'una famiglia con problemi' perchè i problemi stessi possono venire 'da fuori', per così dire. E' una storia, dicevo, che mi ha sempre colpito e torna sempre a galla dai miei ricordi, come è tornata a galla ora. Probabilmente perchè i problemi che dobbiamo affrontare sono tanti, tantissimi, la situazione non è facile per la maggior parte di noi oramai da molti anni e ogni anno, cito la 'vecchina del mercato', è sempre peggio. E' successa una catastrofe qualche giorno fa, un movimento tellurico 'naturale' ha provocato quel che ha provocato, ma il dramma l'ha creato Caino. Caino ha agito d'impulso, egoisticamente, e non ha spento quella centrale passato il suo naturale trentennio di vita, l'ha lasciata produrre elettricità a costo zero ancora e ancora. Quella centrale era semplicemente obsoleta, ma ammodernarla o sostituirla costa. L'atomo non è sicuro come fonte di energia, è semplicemente a costo zero. E' instabile e nel mondo non esite un sito adatto, al riparo da terremoti, inondazioni, pazzi bombaroli, o lontano da centri abitati. Ma a Caino questo importa poco, perchè l'atomo è a costo zero. Caino, però, è anche furbo e, a dispetto delle decine di migliaia di morti, ha tolto i suoi investimenti dalla borsa, facendola crollare. 'The show must go on' diceva un filosofo del Novecento, e la vita deve continuare. Tutti di nuovo a produrre, a consumare, perchè la ruota deve girare, fino alla prossima catastrofe. Intanto Abele è morto e Caino è vivo. Posto oggi un pensiero che riguarda Paolo, pseudonimo di una persona a me molto vicina. Non sono io, ma non è nemmeno una persona a cui tengo, è solo molto vicina a me. Paolo è Caino.

Paolo
A Paolo importa poco degli altri,
Paolo pensa solo a sé.
Paolo vive sugli altri,
non li ama, li sfrutta.
Paolo non ha rimorsi,
solo paure.
Paolo no ha ambizioni,
nemmeno progetti.
Paolo vive giorno per giorno,
se c'è un problema scappa.
Paolo ha tanti problemi,
ma nessun nascondiglio.
Paolo prova fastidio
quando i problemi lo raggiungono.
Ma Paolo non ha rimorsi,
e incolpa gli altri.
Perchè Paolo vive sugli altri,
non li ama, li sfrutta.
Paolo è Caino,
adora il denaro, lo vuole per sé.
Paolo ti lascia li scarti,
il meglio lo tiene per sé.
Perchè Paolo non ha rimorsi,
solo paure.
Per Paolo la vita è facile,
deve essere facile.
Facile deve essere il guadagno.
Ora Paolo ha scoperto un gioco nuovo:
metti una monetina in cambio di un sogno.
A Paolo questo gioco piace,
Paolo vuole quel sogno,
ma il sogno non arriva.
Ma Paolo non demorde,
in fondo è solo una monetina.
Una monetina per un sogno,
e il sogno Paolo lo vuole per sé.

Quando ero un bambino guardavo una trasmissione al pomeriggio condotta da Paolo Bonolis. Un pupazzo rosa che mi faceva molto ridere chiamava Paolo 'Pìolo', storpiandone il nome. Quella storpiatura mi piacque talmente tanto che cominciai a chiamare mio papà 'Pìolo', perchè ero timido e a chiamarlo papà quando avevo bisogno non ce la facevo... Poi, crescendo, mi sono accorto che ho sempre sbagliato, perchè quel nomignolo sta per Paolo... M.R.
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