Morti del cuore, quarta parte.
A Michael,dedica postuma anche se ci sei ancora.Caro Michael
questa lettera non partirà mai dalle mie mani e, per questo motivo, mai leggerai queste mie parole.
Voglio solo farti sapere che, come forse avrai capito, mi sono terribilmente invaghito di te. E' un periodo, l'inverno, in cui la mia mente vaga di notte in quelle multiformi dimensioni alternative simili alle sconfinate campagne ghiacciate della mia regione.
Mi sono innamorato della tua tragedia, della vita che hai fatto e che, forse, qualche conseguenza ha portato. La compassione, poi, ha fatto tutto il resto spalancando le porte del cuore.
Mi sono innamorato, ma forse lo sono sempre stato, della felicità di anni che non sono più.
E' un'infatuazione che è quasi commozione: non sono molto ferrato sui sentimenti, almeno credo.
Bello come un eroe tragico, la nostalgia mi fa dimenticare le tue mancanze, difetti che da adolescente non tolleravo.
In quei film folli è imbrigliato il tuo viso, la tua pelle liscia: ricordo quando anch'io sono stato bello e quando la mia pelle era ardentemente desiderata. Fortuna immeritata dell'età...
Destinto crudele, perchè ti porti via sempre il meglio?
Andrà a finire che ancora una volta mi innamorerò del mio passato, dell'io passato. Ancora un volta? No!
Amore, compassione, pietà: in questa folle epoca i nervi non funzionano bene e temo di confondervi inesorabilmente.
Amore, compassione, pietà: che differenza c'è?[M.R.16.II.2012]