Gli anni '80, l'America e la redenzione di Whitney!

Dalla serie: Morti del cuore


In questi giorni sono preso da una grande nostalgia, di quelle che ti prendono quando sei partecipe di una storia tragica, epica.

Questo è un blog "istituzionalizzato", direbbe Red de "Le ali della libertà", ossia un diario vero e proprio che raccoglie i miei pensieri e non fa commentare nessuno, come è giusto che sia secondo il Tonnopensiero.

Mi affascina ed incuriosisce moltissimo immaginare se qualcuno mi legge, pensa e riflette su quello che scrivo. E questo rimane per me un mistero, visto che non ci sono né statistiche né spazi di discussione, come sopra spiegato, su questo piccolo spazio virtual-mentale.

La nostalgia è partita dalla morte di Whitney (un mio collega blogger parlava di una cassetta come tesoro...). Un pezzo della mia adolescenza: un pezzo di anni '80 che se ne va per sempre, come già aveva fatto Michael Jackson e, come lui, tutti quei personaggi indissolubilmente legati al loro ruolo e che, bambino, mi ero ormai abituato a vedere, appunto, in quel ruolo: Reagan, il Papa, ecc...

Ma anche meteore colossali come Cobain o River Phoenix, per stare sul filone Kingiano. Ricordi di un'estate... Quell'estate che una volta era un'istituzione: ogni anno arrivava e non ti deludeva mai! Tre mesi! Tre mesi di fancazzismo totale, magari accompagnati da giri in bicicletta, partite di pallavolo e qualche romanzo buttato qua e la: Doyle, Verne, Asimov... Asimov! Ma anche Vance e quella bomba anni '60 che mi fece infatuare definitivamente di quella Superpotenza che sarebbe rimasta, poi, sola alla guida del mondo ma non per molto...

Tragedia, appunto. Tutti gli imperi muoiono, prima o poi...

Dove l'ho sentita questa?

Tragedia, ma anche solitudine: Una visione d'amore avrei voluto intitolare questo post, ma accortomi che avrebbe contenuto ben poco ho preferito lasciarlo in stand by... Stand by me: ritorna King.

Un filtro, ecco! Un filtro mi avvolge e tiene lontane le persone: paura di espormi, paura di condividere. Jimi Paradise. Un personaggio: chi è? Non sono mica io...

Miky, chi è? Mica sono io...

Un filtro mi avvolge, ma non l'ho costruito io! Molti mi abbandonano, non vogliono più parlarmi. Altri mi snobbano: oddio, ancora quello... Cos'avrò mai fatto?!?!

Una proposta di lavoro! Speranza! Rivalsa! Troppo, troppo lontana...

Io sono io! Non chiedermi cosa so fare, come fai a non saperlo... Io sono io!

Io sono io, io sono io, io sono io...

King, re... Grazie ad internet, oggi posso informarmi su ciò che una volta potevo solamente vedere. Stephen King viene definito da alcuni come l'autore più importante del '900. Sconvolgimento! IT! Ecco cos'era King nella mia adolescenza. Un autore da blockbuster da quattro soldi che poteva leggere solo una come Psyco, mia sorella.

King... Ora mi emoziona, il cuore mi fa male leggendolo: io sono lui, lui è me. Gli anni '80 sono in lui, come sono in me. La tragedia, l'orrore, non sono altro che caratteri dell'animo umano, sono insiti nella nostra natura: in una frase sono dentro di noi!

Ecco perchè ci riconosciamo nella tragedia: Le ali della libertà, Stand by me, Kurt, River, Michael, Whitney e tanti altri... Vogliamo parlare di Michael J. Fox e della sua malattia? Gli anni '80 stanno morendo ma, forse, sono già andati oltre quello che è il ciclo naturale degli eventi: in effetti siamo nel 2012!

A proposito, non finisce il mondo nel 2012? Altra tragedia, non possiamo proprio farne a meno...

Si prendono la tua vita, è tutto quello che vogliono... Cito ancora Red. Parlava di Brook Hatlen, l'anziano bibliotecario che si suiciderà dopo la concessione della libertà sulla parola. Dopo quarant'anni non si riconosceva più nel mondo esterno: quelle mura che l'avevano imprigionato avevano finito per proteggerlo: quante automobili - dirà - mi ricordo di averne vista una, una volta, ma ora sono dappertutto!

Chissà se succederà anche a me, una volta tornato alla vita reale, se mai succederà?

Io sono io, io sono io, io sono io...

Qualcuno sa se si può impazzire di solitudine? Ah, già, non potete rispondere... Provate a trasmettermelo mentalmente, magari funziona. Sapete, qualcuno di quelli che conosco che cercavano l'amore da una vita sembra l'abbiano trovato. Fortunati. O no? Io ci sono già passato e nell'amore non credo più: dopo tutto quello che ho passato, mi innamorerei solo di fronte ad un sacrificio estremo fatto per me, tutto il resto è noia...

Dove l'ho sentita questa?

Ormai mi hanno abbandonato quasi tutti. E' come una maledizione, ma per uno come me è anche una benedizione: spiegare, rincorrere, discutere... Che fatica! Non mi ricordo in quale circostanza mi venne questa prefigurazione: una fine tragica in solitudine. La mia.

Me la sono segnata, non sia mai che si avveri. Avrei così la dimostrazione che qualcosa di magico esiste... Hey, un momento! Ma se si realizza, come faccio a verificarlo?

Oh, andiamo, Andrea! C'è di peggio: ricordi cosa dicevi del 27 gennaio?

Oh, per carità! Dobbiamo andare a prendere anche i morti, adesso?

Oh, cazzo! Ho ricominciato a parlare da solo... E a ridere da solo... Finisco sempre per ridere quando discuto con me stesso, sapete? E' più forte di me! Con me la tragedia, invece, ha poco a che fare. Voglio ridere e far ridere, nel senso buono. Dovreste sentirle le discussioni con Andrea, è così bello litigare con te!

Dove l'ho sentita questa?

Non so come concludere, anche i finali non sono il mio forte. Vorrei non veder mai finire un film, conludersi le pagine di un libro... Penso che metterò in cantiere Una visione d'amore, sì! Penso proprio che lo farò...

[M.R.15.II.2012]

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