M.R.29.II.2012I film degli anni '80 affrontano più frequentemente i drammi umani, in particolare quelli giovanili, di quanto facciano quelli di oggi.- - -Percepisco il dramma e la tristezza della mia generazione.M.R.1.III.2012Comunicazione: oggi vuol dire tutto e niente. Infatti non ci sono contenuti, solo contenitori vuoti. Prova a chiedere ad un esperto di comunciazione (e oggi lo siamo tutti, a parole) chi era Neil Simon e vediamo se ti sa rispondere...
Dalla serie: Come vanno le cose qui sulla Terra
Fred Savage, 1989 |
[Quanta parte di me sta morendo (?)]
Voglio tentare di spiegare un poco questi miei pensieri riportati qui sopra. Premetto che avere un blog in cui raccogliere quello che scrivo mi sta aiutando molto a fare ordine, più che altro nella mia testa. Quanti bigliettini e quadernini sono andati persi lo sa solo il Signore, prendendo a prestito un intercalare tipico delle mie parti.
Tralasciando, almeno per ora, gli argomenti spirituali, ritorno all'intenzione iniziale. Il contesto nel quale penso (e scrivo) ovviamente influisce in maniera negativa sul mio tradizionale ottimismo ma, a ben pensarci, quando mai in vita mia avrei potuto dedicare tanto tempo a quello che sto facendo ora? Studiare quello che mi circonda, riflettere e tentare di capire quello che gli altri hanno fatto o fanno correntemente, cercare di capire quello che faccio o non faccio io stesso?
Spunto per questa mia escursione mentale, come al solito, un film degli anni '80. A dire il vero, più d'uno.
Oramai mi prende una grande malinconia quando ripenso a quel periodo, ma non perchè fosse particolarmente bello per me, piuttosto perchè lo era per tutti, in un certo senso.
Spensieratezza, ma anche creatività immensa: talmente grande che ce n'era un pò anche per noi ragazzini: musica, film, libri, videogames... Per e con ragazzi.
Il grande assente dei nostri tempi, se ci pensate, è l'adolescente: è come se l'evoluzione oggi prevedesse il passaggio diretto dall'infanzia all'età adulta. Bambini ammazzati riempiono i notiziari, ottuagenari riempiono nei film ed in tivvù spazi che erano riservati ai più giovani. Commistione, confusione, ma poca adolesenza, in particolare i problemi ad essa legati.
Mi ricordo quando andavo a scuola quanti film dedicati al nostro mondo ci facevano vedere: film che consideravo inguardabili, buoni per saltare un paio d'orette di lezione, ma dei quali oggi riscopro il valore, soprattutto esistenziale, anche dei più mediocri. E' la legge dell'irripetibile, non è più possibile oggi fare un film negli anni '80 per cui quelli che ci sono assumono il carattere di irripetibilità ed il loro valore intrinseco aumenta.
Un valore che esplode ora, in un periodo in cui ad imperare ad Hollywood ci sono tipi come Adam Sandler... Avete ragione anche voi, certo c'erano più depressi, maniaci, froci e cocainomani (o forse no?) ma paradossalmente non sono proprio questi i colori della vita? Non riceviamo gli insegnamenti più importanti proprio da chi ha sbagliato prima o al posto nostro? Ecco perchè piangiamo Michael Jackson o Whitney Houston.
Altro paradosso per me è che, pur non avendo avuto particolari problemi in gioventù, mi ritrovo ad averne molti oggi. Ecco perchè ogni giorno riscopro una parte di me del passato: ma quanti film ho visto e non me ne ricordavo più nemmeno l'esistenza? Infiniti tesori che contengono chiavi segrete che riaprono cassetti chiusi nella mia memoria, rimossi e strarimossi.
Drammi da separazione, drammi da autismo giovanile, ..., mi viene da pensare che siamo passati dalla finzione alla realtà, dalla fiction alla cronaca in un balzo, eppur sempre e comunque da spettatori. Forse in quegli anni non eravamo pronti ai cambiamenti che stavamo subendo, o forse lo eravamo meno di oggi, visto che preparati non lo si è mai, e solo i film tentavano di indovinarne le conseguenza, molti presumibilmente ispirati da clamorosi fatti di cronaca, oggi nemmeno da terza pagina.
[Ricordo che in quinta elementare aprì, proprio di fronte alla scuola, il primo supermercato del paese, che rivoluzione! Stavamo proprio messi male, verrebbe da dire... ]
Drammatici divorzi, drammatiche lotte di lavoratori indifesi contro prepotenti potentati monopolistici: c'era tutto e c'è tutto!
Se, poi, collegate i temi sopra citati con la migliore attrice protagonista del 2012 potrete anche godervi del buon cinema.
Quello che davvero mi lascia perplesso e che non capisco è perchè nell'Era della Comunicazione non si comunica più. Nell'Era della Globalizzazione i Paesi non si parlano. Tu lo sai davvero come sto oggi o ti fidi di quello che sta scritto sulla mia pagina personale? Lo sai come stanno oggi in Albania o il fatto che non se ne parla ti fa presumere che, sì, oggi in Albania stanno tutti bene?
Ecco, un'altra cosa che odio è la totale mancanza di approfondimento! Oggi non si approfondisce più nulla: "hai sentito cos'è successo in Timbuctù?" - "No, ma tu hai sentito della moglie del sindaco?"... Avete mai pensato di verificarle le notizie o siamo fermi alla sciura Maria del mercato? Eppure ci sono infinitamente più strumenti che in passato...
Ci associano alla Grecia o al Portogallo quando siamo infinitamente più ricchi, dicono che il mondo sarà in mano alla Cina o all'India, quando sono Paesi ancora poverissimi e che difficilmente saranno sostenibili ed interi in futuro... Però sentiamo dire tutto ciò e lo assimiliamo indistintamente: assimilatori, ecco quello che siamo! Sette miliardi di enormi assorbenti incapaci di prendere realmente coscienza di sé.
A proposito, io intanto ho preso appuntamento dallo psicosociologo: ho appena scoperto che non esisto in conseguenza dell'essere stato taggato...