Visualizzazione post con etichetta discorso alla famiglia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta discorso alla famiglia. Mostra tutti i post

Cuore di tenebra

M.R.2.XII.2014


hans+zimmer+interstellar


Quando guardo il cielo piango.

Non l'ho mai detto a nessuno.

Quando penso allo spazio sorrido,
forse perchè so che non lo vedrò mai.

Non volevo farvi soffire, lo giuro!
Io volevo rendervi felici!


musica:


La vita è una cascata

waterfalls+gif


M.R.27.X.2014


E' un periodo strano, lo sappiamo tutti... Il mondo è cambiato senza che ci abbiano dato nuovi punti di riferimento e ci troviamo soli col nostro smartphone a farci da faro, soprattutto di notte per non andare a sbattere contro qualche porta. Il mignolo ne sa qualcosa...

Still mi linka Waterfalls cantata da Bette Midler e mi piace subito. La canzone è meravigliosa, molti la conosceranno... Parla dei problemi della vita, tanto per cambiare.

E, in effetti, la vita è una cascata, ci avete mai pensato? Gli eventi ci cadono addosso ed è tutta questione di spalle grosse!

In questi giorni a casa dei miei vedo la morte: ma la morte intesa come assenza di vitalità, di voglia di fare, di cambiare, migliorare, aiutare. Sembra la perfetta casa per ambientarci American Horror Story per lo speciale di Halloween: sono tutti zombie. Sono tutti zombie qui!

Dicono che ci stiamo impoverendo e viviamo in palazzi scintillanti come pochi nel resto del mondo! Dov'è la vera povertà, mi chiedo?

Nella privilegiata posizione che il destino mi ha riservato di disadattato a vita sono un Monaco Osservatore del mondo che va a rotoli: guardo, rifletto e non capisco. Basterebbe così poco...

Mia nonna diceva: Chi ha i denti non ha il pane, ecc...

Quante volte l'ho ripetuto! Solo la consapevolezza cosmica del mio nulla mi fa stare tranquillo: se faccio o non faccio non cambierebbe nulla, perchè l'Universo è immutabile e infinito, lo insegnano a scuola tra uno sciopero e l'altro...

Forse dovrei convertirmi al Buddismo per quanto sono diventato nichilista. Maledetto chi mi ha iniziato alla Filosofia...

Non so...

So solo che io ho le spalle forti, ma la cascata non l'ho provocata io e questo, un pò, mi fa incazzare!



L'uomo nella bolla: il ritorno

tonnopensiero


M.R.9.X.2014

Non dobbiamo dimenticare che l'anima umana
(per quanto creata a parte,
la nostra filosofia la presenta come ente)
è inseparabile
nella sua nascita e nel suo sviluppo
dall'universo nel quale è nata.

TEILHARD DE CHARDIN

Dateci dèi. Oh, dateceli!
Dateci dèi.
Siamo stufi d'uomini
e di potenza motrice.

DAVID H. LAWRENCE

Già mi sorprenderebbe il semplice fatto che tu legga questo scritto. Ma non sarebbe la prima volta che gli eventi mi sorprendono. Gli ulti­mi anni sono stati per me una successione di eventi improbabili, cia­scuno più straordinario e, a quanto pare, inevitabile del precedente. Scrivo infatti per condividere con altri questi ricordi. Forse non pro­prio per condividerli (lo so, è molto poco probabile che qualcuno tro­vi i miei scritti) ma soltanto per mettere sulla carta la serie di eventi, in modo da darle nella mia mente forma compiuta.
"Come so ciò che penso, finché non vedo ciò che dico?" scrisse uno scrittore pre-Egira. Per l'appunto. Devo vedere quegli eventi, per sape­re che cosa pensarne. Devo vedere gli eventi mutati in inchiostro, le emozioni mutate in pagina stampata, per credere che siano davvero accaduti e che mi abbiano toccato.
Se leggi questo scritto per la stessa ragione per cui io lo scrivo... per ricavare dal caos degli ultimi anni una sorta di schema, per imporre una parvenza d'ordine alla serie d'eventi in fondo casuale che ha rego­lato la nostra vita negli ultimi decenni standard... allora forse, tutto sommato, lo leggi per la giusta ragione.
Da dove iniziare? Da una sentenza di morte, forse. Ma quella di chi? La mia, o di lei? E, se la mia, quale delle mie? Ho varie morti fra cui scegliere. Ma forse quest'ultima, la mia morte definitiva, è la scelta appropriata. Iniziare dalla fine.
Scrivo questi fogli mentre mi trovo, come il gatto di Schròdinger, in una scatola che gira in orbita alta intorno a un pianeta in quarantena, Armaghast. La scatola non è affatto una scatola, ma un ovoide dalle pareti lisce, solo sei metri per tre: fino al termine della mia vita, sarà tutto il mio mondo. L'interno è in pratica una cella spartana che com­prende la scatola nera per riciclare l'aria e i rifiuti, la cuccetta, il sintetizzatore di cibo, uno stretto ripiano che mi fa da tavolo da pranzo e da scrittoio, e infine il water, il lavandino e la doccia, posti dietro un tramezzo di fibroplastica per ragioni di decenza che mi sfuggono: qui nessuno verrà mai a farmi visita. La riservatezza mi pare una vuota battuta umoristica.
Ho una tavoletta di scrittura e uno stilo. Terminata una pagina, ne faccio una stampa su micropergamena ottenuta dal riciclatore. Du­rante ogni giornata, l'unico cambiamento visibile nel mio ambiente è il lento accumulo di pagine sottili come un'ostia.
La fiala di gas venefico non è visibile. Si trova nel guscio statico-dinamico dell'ovoide ed è collegata all'apparecchio per filtrare l'aria, in modo tale che un tentativo di manomissione provocherebbe la fuoruscita di cianuro; e analogo risultato si avrebbe, se si tentasse di forzare il guscio stesso della mia cella. Nell'energia solidificata del guscio so­no fusi anche il rivelatore di radiazioni, il suo timer e l'isotopo. Non so mai quando il timer casuale attiva il rivelatore. Né so mai quando lo stesso timer casuale apre la schermatura di piombo del minuscolo isotopo. Non so mai quando l'isotopo emette una particella.
Ma saprò quando il rivelatore sarà già attivo nell'istante in cui l'isotopo emette una particella. Dovrei sentire l'odore di mandorle amare, in quel secondo, o paio di secondi, prima che il gas mi uccida.
Mi auguro che non duri più d'un paio di secondi.
Tecnicamente, secondo l'antico paradosso della fisica quantistica, al momento non sono né morto né vivo. Sono nell'indeterminazione di onde di probabilità parzialmente sovrapposte, come il gatto dell'esperimento filosofico di Schrödinger. Poiché il guscio della sca­tola è poco più che energia solidificata pronta a esplodere alla minima intrusione, mai nessuno vi guarderà dentro per scoprire se sono morto o se sono ancora vivo. Teoricamente, nessuno è responsabile diretto della mia esecuzione, poiché le immutabili leggi della meccanica quan­tistica mi perdonano o mi condannano da ogni microsecondo a quello successivo. Non ci sono osservatori.
Ma io sono un osservatore! Io aspetto, con qualcosa di più del fred­do distacco d'un osservatore, questo particolare collasso delle onde di probabilità. Nell'istante in cui inizierà il sibilo del cianuro, ma prima che il gas mi arrivi ai polmoni, al cuore, al cervello, io saprò in quale modo l'universo ha scelto di riordinarsi. Almeno, lo saprò per quanto riguarda me. Cosa che, a pensarci be­ne, è l'unico aspetto della determinazione dell'universo al quale la maggior parte di noi è interessata.
Nel frattempo, mangio e dormo e produco rifiuti e respiro e seguo l'intero rito quotidiano di ciò che si può in definitiva dimenticare. Ec­co l'ironia: in questo preciso momento, io vivo... se "vivere" è la pa­rola esatta... solo per ricordare. E per scrivere di ciò che ricordo.
Se leggi questo scritto, quasi certamente lo leggi per la ragione sba­gliata. Ma, come tanto spesso accade nella vita, la ragione per fare una cosa non ha importanza. Rimane l'azione compiuta. Alla fin fine, contano solo due fatti immutabili: io ho scritto queste pagine e tu le leggi.
Dan Simmons, Endymion


Reagire o non reagire? Questo il problema... Siamo arrivati al fatidico "punto del vaffanculo", altrimenti conosciuto con la fatidica goccia che non sta nel vaso.

Ho deciso che devo mandare un bel po' di vaffanculo, per posta prioritaria e con ben specificato il mittente!

Ma si, che lo sappiano! Sapranno che sono tornato nella bolla, diranno che me la tiro, diranno che non mi faccio sentire, diranno quel che diranno visto che di fiato ancora ne hanno tanto.

Non mi piace, non mi piace proprio! Questo finto buonismo, quest'altruismo da quattro soldi: non me ne faccio nulla, anzi ne faccio volentieri a meno.

Quell'altro poi... Chiede pure dei favori!

Con che coraggio! Ma che ti sei bevuto? Anzi, fumato sarebbe meglio dire... Ti meravigli? Ti meravigli?? Ti meravigli che ti dico no??? CREPA!

Andatevene un po' tutti a fare in culo!

Andate a fare in culo!



Il mio cuore stanco

Sottotitolo: Uscire dalla propria maledizione!


tonnopensiero


M.R.4.X.2014

Il destino di ogni uomo
è personale solo perchè può accadere
che assomigli a ciò che è già
nella sua memoria.
E. Mallea

Una stella nera appare, uno punto oscuro
nella chiarità del cielo notturno.
Luogo oscuro e punto di passaggio verso il riposo.
Raggiungilo, attraversa il fine tessuto di questo
cielo protettivo, riposa.
P. Bowles - Il cielo protettivo


Nella mia vita è capitato, raramente ma è capitato, di avere dei momenti fortunati, come dire dei picchi improvvisi di successo.

Pensavo l'altro giorno che aver tentato di chiudere con certe situazioni non mi ha garantito che queste stesse situazioni abbiano la voglia di chiudere con me.
Succede così che, come in una storia dall'eterno ripetersi, questi sprazzi di speranza siano tornati a farsi vedere e con loro, immancabili, le mie maledizioni.

Ho capito, quindi, che il mio destino è genetico, sta scritto nei miei geni, proprio così: nella mia famiglia!

Pertanto ci devo convivere. E, in effetti, tutta la mia vita è stata condita dalla tragedia e sono stato io a non avere la forza, il coraggio di distaccarmene.
Ma poi, avrei potuto farlo? Ho sempre pensato che quella voce interiore che mi diceva di fregarmene, di non impegnarmi così tanto, non solo aveva ragione col senno del poi, ma stava semplicemente dicendomi "non vale la pena", "stai sprecando il tuo tempo, goditelo!".

Sono stanco, me lo dice il mio fisico tutto.

La mia mente, furba, ormai alla deriva tenta il "gioco dell'ubriaco" in un ultimo, disperato, tentativo di sopravvivenza.
Percepisco, sento, di non avere comunque scampo, intuisco che se ci son state delle buone carte, ormai le ho giocate.

Non sento più mio il mondo: lo osservo, capisco che è invecchiato male e non ne voglio fare parte.
Non mi sento più parte della mia famiglia, ho smesso di amarla senza volerlo, non ne sono più capace.

Nausea. Vomito.

Un troppo breve salto nella luce alta mi fa ripiombare, più consapevole, nel buio che mi ha sempre circondato e che mi sono accorto di osservare ormai come albero nella nebbia.

Chissà come sarebbe stato avere una vita? Dieci anni, chiedo solo dieci anni...

Ho superato il temuto e preventivato punto di non ritorno: non ho più voglia di ricominciare, non è più il tempo, non cambierebbe nulla...
Il mio corpo ha parlato: questo mondo non ha più nulla da darmi!



Le cose non cambiano, le persone non imparano...

naked+model

23.IX.2014

Diario di bordo. Guardavo stamane "Il colore viola". Una frase della protagonista vomitata al marito ossessivo ben si adatta alla mia situazione corrente: "Tutto ciò che mi hai fatto ti tornerà contro..."

E, infatti, chi mi ha rovinato sta davvero tanto male. Non sono una persona che porta rancore: nella mia visione ultra-liberista delle cose, sarei vissuto in pace, malconcio e invecchiato, stando ben attento a evitare chi mi ha fatto del male...

Non sono nemmeno uno di quelli che dicono "La provvidenza provvederà, non smangiamoci il fegato...", penso solo che la scelta migliore per ognuno di noi sia concentrarci sul nostro benessere, solo a questo modo possiamo stare bene con noi stessi e con chi ci circonda.

Ora però, devo convivere con il malessere di chi mi ha fatto del male?!? A parte il fatto che sembra uno scioglilingua, anche no! Grazie...

Anche il "ti piscierò sulla tomba!" mi sembra vecchio di millenni, non voglio vedere che ti rovini da solo, che sei un buco nero che si sta auto-fagocitando...

No, non voglio! Non voglio vedere che le cose non cambiano e le persone non imparano! No!



La casa dal giardino vuoto

Rivelazioni Oniriche

potere onirico


II.2014 (ma anche altre volte)


Sospetto che il nostro inconscio, nel suo potere onirico durante il sonno in abbinamento all'impulso derivante dalle nostre paure, riesca a prevedere con ampio anticipo la nostra linea temporale grazie ad un formidabile e preciso sistema di calcolo delle probabilità. Basta saperlo ascoltare...

La mia infanzia notturna è sempre stata
ossessionata da potenti e ricorrenti incubi.
Sogni che, con la difficoltà del ricordo,
solo ora sto cominciando a capire...

- - -

Non cercare il successo e il denaro a tutti i costi.
Arrivano quando meno te lo aspetti e, soprattutto,
quando più ti infastidiscono.


Biglietto d'Auguri

biglietto auguri

M.R.1.I.2014

Cara mamma, stupidità e ignoranza sono state e saranno la tua rovina, ahimè...
Alla famiglia: vivete talmente legati al passato che ci morite dentro.
A me stesso: è ora di prendere ciò che è mio!

- - -

Al mondo d'oggi: ci sono talmente tante informazioni che, prima o poi, qualcosa andrà perso...
All'Italia: non combattere i giovani, sostienili!
All'Economia: la stabilità paga, ma la novità ha un'attrattiva potentissima!

- - -

Ai pazzi della famiglia: Chi si sente in dovere di mostrare troppo spesso la propria opinione si sopravvaluta e, di sicuro, si illude della propria posizione nell'ordine cosmico...