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Che fine farà il mio tavolo?

M.R.25.III.2015


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Guarda questo tavolo! 
Probabilmente sopravviverà a me,
forse no. 
Vorrei portarmelo via,
ma non me lo lasceranno fare... 
Lo tocco: senso di rara realtà! 
Chiudo gli occhi e immagino
il senso del sogno col quale
mia madre lo scelse. 
Mi immagino lei e mio padre
scegliersi allora la vita che avrebbero voluto fare
e gli oggetti che l'avrebbero circondata. 
Quanto sogno,
quanta fatica, sprecati.

E se DIO fossimo noi?

Interstellar: un tentativo di recensione


lego+space

Premessa: questo è un blog prevalentemente di mie prose e poesie, sappiate quindi che non faccio una recensione tecnica, piuttosto spirituale, come reputo debba esserla.

Post premessa: la fantascienza ha sempre difficoltà a farsi spazio in Italia, Interstellar sembra aver convinto, invece, molti italiani.


Il film è lungo, ma finisce in fretta. Potrei riassumere così il sentiment comune sulla durata della pellicola. Frettoloso e, in parte, banale il finale.

Lungo anche l'inizio, nel quale la campagna americana (qui morente), ambientazione di moltissimi film, non solo di fantascienza, diventa claustrofobica.

Il film sembra quasi un testamento. Per carità, auguro a Nolan 100 di qesti film, ma la sensazione è davvero quella ci abbia lasciato un testamento: forse il tema del film l'ha permesso. 
Molti dicono sia un omaggio a Kubrick, in realtà di Kubrick c'è ben poco, anzi Nolan quasi lo supera nei temi.

Interstellar supera, anche, e uccide assieme la voglia di ricerca.

Non esclude e nemmeno la sfotte, ma la voglia di ricerca in questo film si trova di fronte a un bel muro: non ci sono civiltà avanzate, non ci sono alieni benevoli a aiutare la Terra morente, ci siamo noi e solo noi.

L'uomo supera Dio, l'uomo diventa Dio. Molti hanno intravisto nel film una citazione alla filosofia nietzscheana, quello che è certo è che Nietzsche avrebbe apprezzato il film.

Anche Nolan e Zimmer si superano. Il primo mette finalmente il cuore nella propria produzione fin troppo freddina, il secondo va a pescare nella tradizione dell'organistica teutonica per far battere la musica al ritmo del nostro cuore. Nietzsche e le composizioni per organo, che bel binomio germanico!

L'uomo è Dio, è infinito e dal futuro (l'infinito ha tempo?) ci chiama: per dirci cosa? Non lo sappiamo e nemmeno loro lo sanno. L'IO futuro ha perso la capacità di capire il tempo come noi lo intendiamo e non riesce a comunicare con l'IO presente.

Ma allora, che senso ha la ricerca?

Questo non ci è dato saperlo, però il messaggio è chiaro: l'istinto e i sentimenti prevalgono, in positivo e in negativo, perciò se sentiamo che dobbiamo cercare qualcosa, dobbiamo farlo.

Il mio cuore stanco

Sottotitolo: Uscire dalla propria maledizione!


tonnopensiero


M.R.4.X.2014

Il destino di ogni uomo
è personale solo perchè può accadere
che assomigli a ciò che è già
nella sua memoria.
E. Mallea

Una stella nera appare, uno punto oscuro
nella chiarità del cielo notturno.
Luogo oscuro e punto di passaggio verso il riposo.
Raggiungilo, attraversa il fine tessuto di questo
cielo protettivo, riposa.
P. Bowles - Il cielo protettivo


Nella mia vita è capitato, raramente ma è capitato, di avere dei momenti fortunati, come dire dei picchi improvvisi di successo.

Pensavo l'altro giorno che aver tentato di chiudere con certe situazioni non mi ha garantito che queste stesse situazioni abbiano la voglia di chiudere con me.
Succede così che, come in una storia dall'eterno ripetersi, questi sprazzi di speranza siano tornati a farsi vedere e con loro, immancabili, le mie maledizioni.

Ho capito, quindi, che il mio destino è genetico, sta scritto nei miei geni, proprio così: nella mia famiglia!

Pertanto ci devo convivere. E, in effetti, tutta la mia vita è stata condita dalla tragedia e sono stato io a non avere la forza, il coraggio di distaccarmene.
Ma poi, avrei potuto farlo? Ho sempre pensato che quella voce interiore che mi diceva di fregarmene, di non impegnarmi così tanto, non solo aveva ragione col senno del poi, ma stava semplicemente dicendomi "non vale la pena", "stai sprecando il tuo tempo, goditelo!".

Sono stanco, me lo dice il mio fisico tutto.

La mia mente, furba, ormai alla deriva tenta il "gioco dell'ubriaco" in un ultimo, disperato, tentativo di sopravvivenza.
Percepisco, sento, di non avere comunque scampo, intuisco che se ci son state delle buone carte, ormai le ho giocate.

Non sento più mio il mondo: lo osservo, capisco che è invecchiato male e non ne voglio fare parte.
Non mi sento più parte della mia famiglia, ho smesso di amarla senza volerlo, non ne sono più capace.

Nausea. Vomito.

Un troppo breve salto nella luce alta mi fa ripiombare, più consapevole, nel buio che mi ha sempre circondato e che mi sono accorto di osservare ormai come albero nella nebbia.

Chissà come sarebbe stato avere una vita? Dieci anni, chiedo solo dieci anni...

Ho superato il temuto e preventivato punto di non ritorno: non ho più voglia di ricominciare, non è più il tempo, non cambierebbe nulla...
Il mio corpo ha parlato: questo mondo non ha più nulla da darmi!



La casa dal giardino vuoto

Rivelazioni Oniriche

potere onirico


II.2014 (ma anche altre volte)


Sospetto che il nostro inconscio, nel suo potere onirico durante il sonno in abbinamento all'impulso derivante dalle nostre paure, riesca a prevedere con ampio anticipo la nostra linea temporale grazie ad un formidabile e preciso sistema di calcolo delle probabilità. Basta saperlo ascoltare...

La mia infanzia notturna è sempre stata
ossessionata da potenti e ricorrenti incubi.
Sogni che, con la difficoltà del ricordo,
solo ora sto cominciando a capire...

- - -

Non cercare il successo e il denaro a tutti i costi.
Arrivano quando meno te lo aspetti e, soprattutto,
quando più ti infastidiscono.


Biglietto d'Auguri

biglietto auguri

M.R.1.I.2014

Cara mamma, stupidità e ignoranza sono state e saranno la tua rovina, ahimè...
Alla famiglia: vivete talmente legati al passato che ci morite dentro.
A me stesso: è ora di prendere ciò che è mio!

- - -

Al mondo d'oggi: ci sono talmente tante informazioni che, prima o poi, qualcosa andrà perso...
All'Italia: non combattere i giovani, sostienili!
All'Economia: la stabilità paga, ma la novità ha un'attrattiva potentissima!

- - -

Ai pazzi della famiglia: Chi si sente in dovere di mostrare troppo spesso la propria opinione si sopravvaluta e, di sicuro, si illude della propria posizione nell'ordine cosmico...


Intreccio mortale...


M.R.29.VI.2013

Non so voi, ma io considero l'estate il periodo migliore per la televisione: le trasmissioni inutili si concedono una lunga pausa, la stessa concessa al proprio celebre conduttore, e si comincia a trasmettere tanta roba vecchia!

Peter Sellers
L'altra sera hanno trasmesso La Pantersa Rosa - Il mistero Clouseau, film che ammetto di non aver mai visto da ragazzino, nonostante la passione per i cicli comici. Come d'abitudine ormai, mi sono poi buttato su Wikipedia per capire un pò di cose: innanzitutto il perchè della mancanza di Peter Sellers...

... Leggi, apri collegamenti, alla fine avevo sullo schermo una ventina di schede: un collage di tragedie!

Peter Sellers,
poco prima della morte
Scopro, innanzitutto, con mi grande stupore, che Blake Edwards e Peter Sellers non sono la stessa persona! Non so se capita anche a voi di associare mentalmente due termini ben definiti e separati, a me si: cosa vorrà dire? Non sarò mica malato?

Morale della favola, il film è del 1983, quindi Sellers era già morto! Un infarto se lo porta via nel 1980 a soli 54 anni. Mi ricordavo fosse invecchiato un pò di più...

Blake Edwards
Quindi nel film viene citato, ma non c'è! Scopro poi che Edwards aveva già usato spezzoni scartati di film precedenti per resuscitare in film successivi la morte di Sellers il nemico-amico. Tristezza... Va bene che Sellers non avesse un bel carattere, ma sfruttarlo in questo modo...

Leggi, apri link... Scopri poi che Edwards non solo esiste oltre Sellers, ma è anche spostato con Mary Poppins! Le ingiustizie della vita: in pratica Julie Andrews è la vedova Edwards... Stikazzi...

Julie Andrews,
a.k.a. Mary Poppins
Il film, comunque, è proprio brutto, glielo devo dire Mr. Edwards! Gira e rigira sono sempre gli stessi cliché, hai voglia a tagliare e ritagliare, cancellare e riproporre: così sono capace pure io...

Sellers, quindi, muore a soli 54 anni. Vita difficile, immortalata anche in un film, fatta di alcol e droga. Come dire: il successo non porta la felicità, ma evito perchè poi mi scapperebbe un non ci sono più le mezze stagioni e mi verebbe in mente il Trio, poi ci passo il pomeriggio su YouTube e non è cosa... Purtroppo, però, non è l'unico a soffire: Capucine, la famosa attrice e modella, si suicida a 62 anni buttandosi dalla finestra di casa sua, all'ottavo piano di un condominio residenziale. Anche lei recita nel ciclo della Pantera Rosa, ma l'intreccio non finisce qui...

Capucine
David Niven, che diventa attore quasi per caso, celebre volto dei film targati Disney e non solo, sospettato di essere il celebre ladro del ciclo, recita anche in questo ultimo film della saga, ma ci lascia le penne porello: muore proprio nell'83, anche se nel film non sembra molto sofferente... Niven si portava dentro una tragedia d'amore: perde la giovane moglie quando aveva solo 25 anni, morta per una caduta durante una partita di nascondino a casa dell'amico Tyrone Power, e qui è meglio che le tragedie le lasciamo perdere... In pratica la moglie di Niven cade dalle scale, batte la testa e muore il giorno dopo per le complicazioni... Che felicità!

David Niven
Tyrone Power
Cosa posso dire, se non che questo film è davvero una tragicomica. Certo, non ne faccio una recensione, lungi da me, è solo una constatazione. A volte dietro a dei bei sorrisi si cela tanta di quella sofferenza. Spesso, poi, dietro alla voglia di successo, alla smania di apparire, si nascondono tante di quelle pregresse tragedie... Non a caso, infatti, le biografie delle celebrità sono quasi meglio di certi film... À bientôt!

Siamo alla vigilia del postumanesimo?

M.R.27.III.2013.Quantieventi.Tuttosembraportareli.Quantestorie:nessunachesichiude,altresiaprono.Quantieventi:iononcontonulla...Trasparenze.Eventi.Iononsononulla. --->

Tu non sei qui. Cerca di tenerlo a mente. 
Cerca di non ricordare dove sei in realtà. 
Sei in mezzo a un labirinto contorto di corridoi bui, tutti uguali. Stai scivolando giù
attraverso l’ultimo di essi. Vai spedito come il pistone di una siringa; poi, tutt’a un tratto, vieni espulso nello spazio aperto e sconfinato dell’interno. Appena qualche minuto fa vedevi lo spazio esterno, l’universo, e non sembrava più grande di questo posto. Lo spazio esterno, fondamentalmente, è qualcosa di familiare. È solo il cielo notturno, senza la terra sotto i piedi.
Questo posto non ha nulla di familiare. È trenta chilometri in lunghezza e otto in altezza, ed è più vasto di qualunque cosa tu abbia mai visto. È una stanza con dentro un mondo.
Per loro, è un mondo luminoso. Per noi è una caverna fredda e buia. Per loro, le nostre sonde più discrete sarebbero come gigantesche navi spaziali sospese sulle città
a perlustrare ogni cosa con fasci di luce abbagliante. Per questo lo osserviamo attraverso i loro occhi, con i loro strumenti, nei loro colori. Così, ciò che vedi è uno sfondo di un verde intenso, caldo, punteggiato da un’infinità di forme minuscole, vive, in una quantità di colori cui non sapresti neppure dare un nome. Ti viene da pensare a gemme, colibrì, pesci tropicali. E infatti il paragone con la foresta pluviale o la barriera corallina è piuttosto azzeccato. Questo è un ecosistema ben più complesso di tutta la Terra. Man mano che il tuo punto di vista si avvicina alla superficie, pensi a città fotografate dall’alto, o ai disegni di un circuito al silicio. Anche questo è un raffronto plausibile: qui, la distinzione fra naturale e artificiale non ha senso.
La visuale zuma avanti e indietro: da frattali di fiocchi di neve che danzano come in un caleidoscopio, mostrando arcobaleni, fino a vaste distanze avvolte in brume violette. Balza agli occhi la molteplicità e la diversità di questo posto. Non ci sono ripetizioni. Ogni cosa, qui, è unica. Ci sono affinità, ma non specie. Non puoi sottrarti alla visione. Silenzioso, inesorabile, il punto d’osservazione ti mostra di più, sempre di più. Finché la bellezza disumana eppure irresistibile di questo giardino, o città, o macchina, o mente aliena ti penetra nel cuore. Ne sei posseduto, la adori. Ma proprio quando ne sei perdutamente innamorato, lei ti rigetta. Ti rispedisce alla condizione umana, e all’oscurità.

Prologo da Cosmonaut Keep
© 2000 Ken MacLeod
© 2008 Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano
Prima edizione italiana Urania n. 1541 (dicembre 2008)

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--->Alloraperchévivere?Chescopoho?Devotrovarlo!...Devotrovarlo?Nonloso.Nonnehovoglia.Devotrovareunoscopo.--->


Quindi?


ALEXANDER!

M.R.9.II.2013

http://jimiparadise.deviantart.com/art/CRISI-0-351997459
Mi sono inserito nel tuo tempo,
luogo in cui amare e morire
coincidono!

Tempo, dove il legame del sangue
arriva ad uccidere!

Sentimi!

Mi sono buttato sulla tua testa!

Sono entrato nella tua mente,
e, allora, ho compreso...

... silenzio...

La tua sofferenza è anche la mia!

Tra morte e amore...

M.R.10.II.2012

Dal mio manuale strettamente privato: "Tipi da battuage!"

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Tra morte e amore


Salti, corri, guardi, annusi!
Come lepre che caccia,
anziché essere cacciata...

Guardi, valuti, non ti convinci...
Nemmeno tu sai
se esserci o non esserci...

Luogo di diletto,
ma anche di colpe
e paure istantanee e future...

Cosa ci fai qui?
Vuoi che te lo dica io?

Non distruggere te stesso!
Non imitare chi ti ha distrutto!

Questa non è vendetta,
è una maledetta infelicità!

Fermati, altrimenti troverai...

...solo vuoto!

Tu e te stesso,
e qualcosa che nulla ha a che fare
con entrambi!


* * *

Il sesso, per me, è così noioso e faticoso: dopo cinque minuti mi chiedo: "verrà prima o poi?". Quello che mi frega è che mi tenta, ma quanto è meglio limitarsi a guardare?